Un'altra saga platform che ha fatto storia nel mondo PS è quella di Abe. Ci sarà ben poco da dire, perché formulare giudizi sulla base dei criteri finora proposti quasi non è possibile, tuttavia ci si prova sempre.
Si potrebbe dire che di trama non ce ne sia, al pari, per esempio, dei primi capitoli di Spyro e Crash. Questo, forse, è un po' il bello dei giochi di vecchia data, la trama non è altro che un'indicazione iniziale per giustificare il contesto ludico, il resto è solo gioco e, se piace, puro divertimento. In un mondo strano e distorto, i Glukkon sono una razza di esseri viventi che rivestono il ruolo di grandi magnati industriali, spesso dittatori spietati assetati di soldi; governano senza pietà la razza dei Mudokon, esseri leggermente (ma solo leggermente) dalle forme più umanoidi, che interpretano il ruolo di schiavi. Tra gli scagnozzi dei Glukkon, inoltre ci sono altri esseri giallognoli armati di fucile chiamati Slig, che fungono da corpo di vigilanza. Il voto alla trama ha quindi finalità non di valutare la narrazione durante l'esperienza ludica, quanto valutare l'inventiva del contesto.
La storia comincia quando Abe, rammaricato per lo sterminio di animali selvatici quali Scrab e Paramiti per cibi dalla dubbia gustosità, scopre che, per far fronte a perdite imminenti nei Mattatoi Ernia, i Glukkon prendono la decisione di utilizzare i Mudokon come ingrediente principale di nuove pietanze. Sorpreso a spiare, dovrà fuggire ed allo stesso tempo liberare i consanguinei dalla morte certa.
A tal proposito esistono 2 finali: uno felice, se cioè si riesce a liberare almeno 50 Mudokon su 99 totali, o quello triste. Il gameplay è a primo impatto abbastanza complesso, ma si impara in fretta a padroneggiare l'arte del parlare. Infatti, oltre a saltare, rotolare, arrampicarsi, disinnescare bombe e azionare vari dispositivi, Abe padroneggia frasi predefinite per interagire con i personaggi circostanti, buoni o cattivi. Inoltre, la sua speciale caratteristica è una specie di canto mistico, in grado sia di creare portali da stormi di uccelli, tramite i quali salvare i Mudokon, sia di impadronirsi degli Slig e comandarli temporaneamente per interagire ulteriormente con l'ambiente circostante.
Le ambientazioni sono molto simili fra loro e non dovrebbero caratterizzare un punto di analisi di questo gioco, perché per la maggior parte è ambientato in un'industria, e quando si è fuori non ci sono altro che lande desolate e cunicoli rocciosi; tuttavia la mancanza di varietà delle ambientazioni non influisce affatto in modo negativo sul prodotto, perché non è da questo punto di vista che andrebbe analizzato.
Stesso discorso si potrebbe fare per l'esplorazione, se il significato è inteso in senso ampio; tuttavia, se si ricollega al concetto di "scovare gli innumerevoli passaggi segreti" per trovare tutti i Mudokon schiavi e raggiungere il 100%, allora ecco che si può senza timore osare un plauso a questo gioco. Non è affatto facile indovinare dove si possa nascondere una sporgenza che porta al piano inferiore se questa è occultata da un grande barile o da un masso, oppure un passaggio in cui rotolare nel mezzo di una parete rocciosa. In tal senso, si raggiungono livelli di difficoltà decisamente elevati.
Le musiche sono la vera nota dolente del gioco, nel senso che se da una parte non risalta una OST complessiva degna di essere ascoltata a parte, dall'altra i sottofondi musicali fanno decisamente atmosfera e sono stati sfornati accompagnamenti perfetti. Musiche brutte di per sé, ma adatte al contesto. Anche qui, il non-voto credo sia il giudizio più corretto.
Il condimento di tutti questi aspetti fornisce i presupposti di un'esperienza di gioco varia e piacevole: da una parte il contesto macabro proposto sia dall'ambientazione (mattatoi e tombe), dall'altra la risata facile di quando si usano i dialoghi per far esplodere nemici e (!) alleati o comunque creare situazioni imbarazzanti e divertenti come un dialogo fra Slig, estremizzato ad un continuo "Ciao!" "Ciao.".
Personalmente sono molto combattuto nel valutarlo "must" oppure no. Tutto sommato il suo successore merita decisamente di più, anche se si dovrebbe dare atto all'originalità apportata da questo capitolo. Sicuramente si tratta di un gioco che merita tutti gli elogi del caso, tuttavia solo il secondo capitolo possiede un che di 'immancabile', per com'è stato ampliato e migliorato. In ogni caso una cosa è sicura: Abe's Oddysee va sicuramente giocato per il divertimento intrinseco che ha trasmesso sia di per sé, sia al sequel.
Trama: 7
Gameplay: 7,5
Difficoltà: 9
Musiche: -
Esplorazione: 9
Personaggi: 8
Ambientazioni: -
100%: 9
Voto personale: 7,5
Must: no